martedì 30 ottobre 2012

La digitalizzazione e la televisione digitale

di Cristina La Marca


La digitalizzazione è la più innovativa delle trasformazioni che siano state applicate al mezzo televisivo fino ad oggi e porta con sé tutta una serie di ipotesi che, se realizzate anche parzialmente, renderanno il nostro televisore domestico un mezzo completamente diverso da quello attuale.

Definizione di nuovi modelli di palinsesto, nuovi generi, sviluppo dell’interattività con l’utenza, fruizione dei contenuti con modalità di tipo ipertestuale, ibridazione con il Web e libera scelta accordata agli utenti di qual piattaforma utilizzare nel corso del proprio tempo libero dedicato al mezzo televisivo:sono queste le linee di sviluppo della nuova televisione verso la mutazione in artefatto auto-identitario, sempre più emancipato dalle iniziative dei broadcaster e, invece, continuamente soggetto alle scelte, ai bisogni e alle ambizioni che l’utente vi trasferisce all’interno.

A ciò si aggiunga che la via della personalizzazione spinta dell’ apparecchio televisivo, senza ancora considerare il capitolo della fruizione dei contenuti, passa per piena legittimazione della TV da schermo a monitor. 

Con questo si sottolinea la  promozione del televisore da semplice terminale di visualizzazione a parte integrante (assieme ai dispositivi di controllo remoto) di un’interfaccia tecnico-culturale in evoluzione verso la sintesi tra le caratteristiche distintive tradizionali (universalità d’accesso e semplicità d’utilizzo) e la propensione a costituirsi nell’uso come nuovo hub multimediale dove va in scena il consumo mediale individuale e collettivo.

La digitalizzazione ha infatti accelerato la legittimazione dell’apparecchio televisivo al centro di un hub multimediale, essendo il depositario per eccellenza della visione domestica corale dei contenuti dall’origine più varia (Dvd, videogame, Web). Anche questa tendenza ha ovviamente origine precedente alla digitalizzazione: già con la diffusione dei videoregistratori a cassetta VHS i telespettatori si sono facilmente abituati a interrompere a piacimento i contenuti in onda per decidere cosa fruire.